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SULMONA – Indennità di accompagnamento non riconosciuta ai pazienti oncologici che non forniscono la Scala Karnofsky. Ad aprire il caso è il Tribunale per i diritti del Malato che ha raccolto una decina di segnalazioni dagli utenti solo negli ultimi giorni. “Stiamo verificando sia nell’ambito delle commissioni che effettuano gli accertamenti sia nelle valutazioni medico-legali che avvengono all’interno del Tribunale un orientamento restrittivo”- fa notare l’avvocato del Tdm Catia Puglielli- spiegando che la valutazione dei pazienti oncologici e la concessione dell’indennità di accompagnamento viene effettuata tenendo conto della certificazione degli effetti di un trattamento chemioterapico o di una prestazione equivalente alla chemioterapia. “Se il paziente non fornisce la scala Karnohsky non viene riconosciuto il diritto”- avverte Puglielli- “è bene che tutti i pazienti si premuniscano di questa certificazione”. La scala serve a determinare la prognosi ma anche gli effetti sulla qualità della vita. Altro problema, che riguarda tutti gli invalidi e non solo i malati oncologici, è quello della rendicontazione delle prestazioni. L’Inps infatti può richiedere i pagamenti ai pazienti che non dichiarano il ricovero in ospedale o nelle strutture convenzionate. Ma il responsabile del Tdm Edoardo Facchini insiste con il reparto di oncologia e gioca d’anticipo dal momento che il prossimo anno l’attuale responsabile andrà in pensione. “Questo è un reparto che riveste una grande importanza per l’ospedale e che funziona a meraviglia tant’è che lo consideriamo un’eccellenza. Lo diciamo con un anno di anticipo perché la Asl mandi in tempo utile un medico che possa continuare a farlo funzionare così”- incalza Facchini. L’ultima raccomandazione è sulla consegna del nuovo ospedale. “Viviamo in ansia e preoccupazione. Vogliamo vedere le carte”- ha concluso.

Andrea D’Aurelio

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