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SULMONA – Un dossier di centinaia di pagine e fotografie, quale ricognizione e censimento della consistenza arborea a Sulmona, con l’indicazione del livello di pericolosità nel caso di avverse condizioni meteo e non. A rispolverare il fascicolo è l’ex ufficiale del Corpo Forestale dello Stato Concezio D’Alessandro che, assieme al compianto generale di Brigata Guido Conti all’epoca del suo Comando nel Coordinamento Distrettuale del C.F.S, si occupò di elaborare una folta documentazione depositata presso la Procura di Sulmona, il Comando Municipale, la Caserma dei Carabinieri e Corpi di Polizia nonché agli Uffici Superiori dell’allora Corpo Forestale dello Stato. All’indomani della violenta ondata di maltempo, che ha messo in ginocchio Sulmona con una raffica di alberi caduti e tragedia sfiorate, D’Alessandro suona la sveglia alle istituzioni che hanno messo nel dimenticatoio quel dossier. Lì c’è scritto tutto. Quanti e quali alberi, radicati sul suolo pubblico, sono pericolosi o potenzialmente pericolosi. Si tratta- spiega D’Alessandro- di “una vera ed unica guida irripetibile da porre in atto perentoriamente nel tempo”, peraltro posta con i guanti bianchi nelle mani degli amministratori comunali. Ma a nulla è servito con l’improvvisa condizione meteo sfavorevole. E’ da sottolineare che il dossier, valeva anche quale diffida ad adempiere nel presente e nel futuro, pena conseguenze di natura penale a carico di chi non l’avesse rispettata per eventuale inefficienza e negligenza. Tutto ciò al fine di scongiurare pericoli di sorta per la pubblica incolumità (per fortuna e speriamo non che non ce ne siano anche per il futuro), oltre a danni e cose. Ed ora chi paga i danni alle cose di proprietà per chi è stato colpito dall’avversa calamità naturale?”- si chiede l’ex ufficiale non senza rimarcare che sindaco e assessori al ramo hanno delle responsabilità. “In quale cassetto o dimenticatoio dell’Amministrazione Comunale di Sulmona?”- si chiede D’Alessandro “diversamente doveva essere posto in evidenza sulla scrivania del sindaco ed all’ingresso del Comune di Sulmona dentro una bacheca ed essere scrupolosamente osservato nel dettaglio”. A dare concretezza a quanto sancito nel dossier fuù l’ex Dirigente, Pietro Tontodonato. Poi il nulla assoluto. “Invito tutti i cittadini di Sulmona che hanno subito danni a cose, spero non alle persone, a chiedere il dovuto a quanti responsabili del Comune, in primis al Sig. Sindaco, con regolare denuncia agli organi di Polizia e alla Magistratura”- chiosa l’ex ufficiale che non le manda a dire. Se esiste uno studio va ripreso e subito. Perché con la pubblica incolumità non si scherza.

Andrea D’Aurelio

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