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SULMONA – L’ha prenotata nel 2017 e potrà beneficiare della prestazione solo nel mese di luglio di quest’anno. Un anno di attesa per una mammografia all’ospedale di Sulmona e continuano a piovere polemiche sui lunghi tempi della sanità che non riesce a stringere la mano alle esigenze dei pazienti. E’ un continuo di denunce. Dalla visita alla tiroide dove occorrono fino a due anni di attesa all’ecodoppler dove bisogna aspettare fino a dodici mesi se non di più. Ora a protestare è anche un donna che ha prenotato da un anno una mammografia e si è messa in fila, nonostante la prestazione richiesta comporti un effetto immediato sullo stato di salute della persona. Se è vero che le urgenze devono essere segnalate come ha ricordato la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, sostendendo che “sta al medico di famiglia o allo specialista valutare se la richiesta dell’assistito o dell’utente giustifica il ricorso alle classi di priorità che consentono di fare l’esame tra i 10 e i 60 giorni e che permettono di seguire un iter molto più rapido rispetto alla ordinaria programmazione fissata tramite prenotazione al Cup”, il problema delle liste d’attesa non può essere considerato secondario rispetto la classificazione del presidio ospedaliero e la carenza di personale. I tempi di accesso alla sanità costituiscono, per gli utenti, il primo biglietto da visita.

Andrea D’Aurelio

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