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INTRODACQUA – Vuole essere una Manager e non una mamma di famiglia perché ritiene che il paese ha bisogno di una donna che sappia far quadrare i conti. Ma fin da subito annuncia di rinunciare all’indennità di carica qualora il corpo elettorale la eleggerà sindaco. La voglia di fare politica abita ancora in Licia Mampieri, già consigliera comunale e Dirigente del Ministero dell’Economia in pensione, che è pronta a scendere in campo per guidare la comunità di Introdacqua. Le elezioni amministrative, in programma a maggio 2019, sono ancora molto lontane ma dopo Paola Ruffo anche la Mampieri spiega le ragioni che hanno portato al ritorno sulla scena politica all’età di 78 anni, portati benissimo. Ha già pronto il simbolo “La Torre” e la lista, che conta più donne che uomini, anche se il momento clou arriverà solo a febbraio-marzo quando inizierà la raccolta di firme per la presentazione ufficiale. Ma lei non ha paura delle formalità e ha deciso di iniziare a lavorare con grande anticipo. “Non vorrei fare la mamma di famiglia ma la manager”- ha esordito la Mampieri- “il Comune in questo momento ha bisogno di una donna come me, Dirigente del Ministero in pensione e revisore legale dei conti ancora in attività, che nella gestione della spesa potrei fare tantissimo”. Chiaro il riferimento al disavanzo di amministrazione che si appresta a 618 mila euro, almeno quello già quantificato. “Ho sempre amato il mio paese. Desidero che rinasca non solo nel paesaggio ma soprattutto nella cultura, nel turismo e nel commercio”- continua la candidata che al primo punto del suo programma elettorale collocherà la rinuncia dell’indennità da sindaco. “Mi aspetto una campagna vivace e non sottotono, alla luce del sole. Mi auguro che non ci si releghi nelle botteghe come avvenuto nel passato quando i giochi erano fatti”- chiosa Mampieri. Sua competior sarà la socialista Paola Ruffo ma non sarà la solita corsa a due, sempre se gli annunci di dicembre saranno messi nero su bianco ad aprile. I candidati a sindaco potrebbero essere tre perché la compagine politica del “Campanile” deve ancora esprimere il suo candidato. E non finisce qui.

Andrea D’Aurelio

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