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SULMONA – Un’altra fumata nera per gli alloggi del contratto di quartiere. L’approvazione della delibera di Giunta Comunale che doveva definire i canoni di locazione era attesa per la giornata di oggi ma sulle tariffe manca ancora la quadra. Se ne è parlato anche nell’ultimo vertice di maggioranza e sugli importi dei canoni mancherebbe l’intesa tra il sindaco e l’assessore comunale al ramo. Il tutto dovrebbe essere definito a breve se davvero si vuole mantenere fede all’ultima data annunciata per l’assegnazione che è quella del 6 settembre. I canoni d’affitto erano riportati sul bando di gara ma è la Giunta Comunale che è chiamata a ratificare le tariffe e ad appartare tutte le modifiche che ritiene necessarie. L’esecutivo potrebbe riunirsi domani ma non si sa se, nel giro di poche ore, si farà in tempo a chiudere la partita e ad approntare la delibera che sarà oggetto di discussione. Nel frattempo continuano a restare con il fiato sospeso le prime sei famiglie assegnatarie che, a giudicare dai ritardi, nei giorni scorsi sono tornate in Comune per chiedere lumi agli amministratori comunali. I lavori di costruzione del palazzo sono terminati dopo 15 anni. L’importo di 5 milioni, sui 9 totali per sistemare anche verde pubblico e aree urbane di viale delle Metamorfosi e viale Sallustio, è servito a costruire nell’area libera di viale delle Metamorfosi – da 3mila metri – che sbuca sulla statale (nei pressi della palazzina Ater), 64 alloggi di ultima generazione a canone concordato (cioè da un minimo di 220 euro al mese a un massimo di 340). Otto per anziani al piano terra (di cui 4 da 64 metri quadri e 4 da 43) con accessi per i diversamente abili; 16 per giovani coppie da 63 metri quadri; 16 per anziani (di cui 4 da 43 metri quadri e 12 da 31); 24 per studenti (che non hanno risposto). Nel progetto ci sono anche un poliambulatorio, una sala ritrovo per anziani e sale studio. Ma dei 64 alloggi solo 6 ne verranno assegnati subito. Una decina hanno rinunciato proprio per le lungaggini burocratiche. Per gli altri sarà necessario indire un nuovo bando.

Andrea D’Aurelio

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