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SULMONA – Via Avezzano resta fuori dall’operazione sicurezza che ha visto l’installazione di più di 50 telecamere in città. Il via libera per l’impianto di videosorveglianza è arrivato solo in quelle zone che rientravano nel progetto originario, che ha attinto risorse ai fondi regionali Valle Peligna-Alto Sangro. L’ok è arrivato quindi per il cimitero, gli scavi di Ovidio e via Cornacchiola, solo per citare alcune zone. Restano fuori, al momento, via Avezzano e via Solimo per mancanza di fondi. “Segnalazioni di criticità da quelle zone sono arrivate ma al momento dobbiamo reperire le risorse e quindi saranno oggetto di futuri interventi”- spiegano da Palazzo San Francesco. Le polemiche dell’ultimo minuto arrivano proprio da via Avezzano dove ieri il piromane è tornato a colpire dopo tre anni di stop. Due le auto che sono state incendiate e tutto lascerebbe pensare a un incendio di natura dolosa. Dal 2010 ad oggi sono più di 50 le autovetture andate in fiamme fra via Avezzano e via Cappuccini, segno che proprio queste arterie stradali avrebbero bisogno delle telecamere di videosorveglianza. L’ultimo investimento sul circuito di video sorveglianza cittadino risale al 2013, quando la precedente giunta Ranalli stanziò poco meno di 135mila euro, per 30 con telecamere fisse e 15 a brandeggio manuale, con un braccio d’azione di 360 gradi da puntare su una quarantina di punti strategici. La privacy viene garantita dall’oscuramento automatico del software che crea delle zone d’ombra in corrispondenza delle abitazioni private; per lo stesso motivo le registrazioni vengono distrutte automaticamente dopo 24 ore, a meno che non servano per attività giudiziarie o di indagine. Scopo principale della videosorveglianza resta la tutela dei monumenti e delle bellezze architettoniche, ma anche per questioni di sicurezza, grazie alla fitta rete di fibre ottiche e al cablaggio senza fili che percorre la città e che la rende una delle più avanzate da questo punto di vista.

Andrea D’Aurelio

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