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SULMONA – “La Fiom continua a chiedere investimenti seri, che mettano realmente in condizione gli impianti di aumentare i volumi produttivi, specie in vista dell’imminente aumento di turnazioni e quindi di volumi del principale cliente, Sevel”. Le motivazioni sono quelle descritte nelle ultime settimane che hanno portato la Fiom Cgil della provincia dell’Aquila a indire lo sciopero domenicale. All’indomani dell’incontro tra il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e altre sigle sindacali, la Fiom non cessa la protesta settimanale ma rincara sul fatto che servono investimenti concreti. Domenica 31 marzo altre otto ore di sciopero. “Gli investimenti che azienda e sindacati firmatari continuano ad ostentare, descritti addirittura come ingenti, ma che di fatto sono delle gocce d’acqua nell’oceano, non puntano ad aumentare i volumi, bensì ad aumentare l’automazione su alcune postazioni(ad oggi miglioramenti ancora si vedono) creando così i presupposti per una futura perdita di posti di lavoro”- fanno notare dalla Fiom che aggiungono: “la mancanza ad oggi di un piano industriale, di cosa voglia fare nei fatti la nuova proprieta’ ,di cosa cambiera’ una volta usciti da Fca, gettano molte ombre sul futuro dello stabilimento. Si sono fatte e si continuano a fare tante chiacchiere, tanti slogan, ma di concreto non c’è ancora nulla. Ad oggi anche con il rinnovo del ccsl, ci ritroviamo a subire un contratto penalizzante, nel salario, nei premi e nelle condizioni di lavoro, un contratto che subiamo nonostante l’uscita da Fca e che ci porteremo avanti per i prossimi anni come un macigno”. Da qui la decisione di andare avanti con lo sciopero domenicale.

Andrea D’Aurelio

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