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SULMONA – “L’increscioso avvenimento di ieri 25 Settembre, ha visto vittima un collega al quale eÌ€ stato chiesto dal nulla di punto in bianco, di lavorare su un secondo impianto oltre al primo sul quale lavora, giaÌ€ al limite del consentito, da sempre. Il lavoratore giaÌ€ saturo di lavoro non ha retto e dopo un’accesa discussione eÌ€ stato colto da malore ed eÌ€ dovuto essere accompagnato in ospedale dall’ambulanza”. E’ quanto denuncia la Fiom Cgil della provincia dell’Aquila che torna a riaccendere i riflettori sui carichi di lavoro alla Magneti Marelli di Sulmona. “L’azienda – scrive Fiom – avvalendosi di non sappiamo quali calcoli su carichi di lavoro, ogni tanto torna alla carica, mandando in avanscoperta capi, operatori o qualche volenteroso gestore operativo, che a volte superano, spesso anche di loro pugno, i limiti del buon senso, dell’educazione e forse anche del legale. Sorgono così, spesso e volentieri, diverbi e accese discussioni che a volte, come è successo ieri, portano allo stremo il lavoratore già sufficientemente stressato e sovraccaricato, aggiungono ansie e affaticamento ad una situazione già stressante sia dal punto di vista fisico che mentale, e sfociano poi in malori”. L’organizzazione sindacale esprime solidarietà all’operaio colto da malore e convoca per domenica prossima l’ennesimo sciopero. “Oramai – conclude il sindacato – assistiamo quasi ogni giorno ad aumenti ingiustificati di carichi di lavoro su calcoli e di tempi e metodi completamente campati in aria, che si vanno a sommare all’imminente aumento delle turnazioni, e scaricano fisicamente sui lavoratori le inefficienze degli impianti, gli scarsi investimenti, le incolmabili negligenze gestionali. La politica aziendale dei tagli e del risparmio a tutti i costi, non può ricadere sulla salute dei lavoratori”.

Andrea D’Aurelio

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