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SULMONA – Ulteriori verifiche sulla turnazione, investimenti, cessazione del contratto di solidarietà e l’assunzione di 43 lavoratori, verifiche delle condizioni dei carichi di lavoro e interventi utili a migliorare le condizioni di salute e sicurezza che saranno oggetto di monitoraggio mensile e incontri congiunti tra la direzione aziendale con tutti i sindacati compresi i delegati e della Fiom. E’ quanto prevede l’intesa sugellata ieri fra il sindacato e la direzionale aziendale della Sistemi Sospensioni. I lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona hanno approvato a stragrande maggioranza l’accordo raggiunta dalla Fiom e dagli altri sindacati con i vertici della Marelli. «La fiducia e la coerenza con cui è stata affrontata la vertenza – sottolineano Michele De Palma, coordinatore automotive Fiom nazionale e Alfredo Fegatelli, segretario regionale Fiom Abruzzo – chiariscono che è possibile negoziare con il protagonismo diretto di chi lavora, nonostante ci sia stato chi tra le organizzazioni sindacali ha fatto tutto quanto possibile per escludere la Fiom i suoi delegati e i lavoratori dalle decisioni. Questa è la dimostrazione che si può cambiare con l’unità dei lavoratori e la democrazia. “Giungere all’intesa è stato possibile- spiegano i due- nonostante la scelta della Fim di abbandonare il tavolo unitario che ha visto insieme Fiom Uilm e Uglm, grazie alla straordinaria forza dei lavoratori che nel corso di queste settimane con gli scioperi (28 ore), le assemblee e il negoziato hanno usato tutta le loro intelligenza per contrattare una turnistica che risponde all’aumento dei volumi produttivi ma concilia vita e lavoro. È la prima volta che le turnazioni sono oggetto di confronto e non di automatica imposizione di quanto previsto dal «contratto Fiat». “Dopo anni di preclusioni, oggi si determina un cambiamento che per la Fiom sarà riferimento per tutto il gruppo”, chiosano De Palma e Fegatelli. Dopo gli scioperi che hanno fatto registrare percentuali da record in Italia, finalmente si arriva a un unione di intenti. Per la Marelli si tratta senza dubbio di un accordo storico.

Andrea D’Aurelio

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