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SULMONA – E’ passata una settimana dal blitz di residenti ed ex docenti alla scuola primaria Luciana Masciangioli di viale Mazzini ma nulla è cambiato. Le porte restano aperte e chiunque può entrare nell’edificio. Quello che invece si sta muovendo è l’interesse della città su un edificio scolastico storico che non può rimanere nel degrado e nell’abbandono. Sono oltre 700 le firme in calce alla petizione online attivata nei giorni scorsi dall’associazione Jamm’mo che si vanno ad aggiungere alle 57 raccolte in formato cartaceo da Rossella Del Monte, figlia di Luciana Masciangioli, la maestra alla quale è dedicata la scuola. Con la petizione si chiede al Comune di chiudere nell’immediato la trattativa con la ditta per aprire il cantiere per i lavori di adeguamento sismico e provvedere alla conservazione della scuola. Sempre la scorsa settimana da Palazzo San Francesco hanno depositato una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica dopo i danni rilevati alla struttura. Quella dell’Istituto Masciangioli è una complessa vicenda arenatasi a seguito di articolati contenziosi davanti al Tar e al Consiglio di Stato, che hanno allungato i tempi per l’inizio degli interventi di ristrutturazione sismica. Le vertenze sono state superate positivamente per il Comune con l’autorizzazione sismica ottenuta lo scorso 14 febbraio dal Genio Civile grazie all’ex vice sindaco, Nicola Angelucci. L’importo dei lavori è pari a 3 milioni 814 mila euro, finalizzati a riconsegnare alla città una scuola sicura (coefficiente sismico di miglioramento 0.88), un istituto storico al quale la cittadinanza è molto legata e sul quale vi sono le attenzioni della Soprintendenza. Tutto era pronto per l’inizio dei lavori ma l’impresa, essendosi aggiudicata l’appalto nel 2016, ha posto delle riserve e chiesto più fondi. Una scelta che non sorprende visto che l’appalto è stato aggiudicato tre anni fa.

Andrea D’Aurelio

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