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POPOLI – Un grande striscione con la scritta “Avanti tutta indietro non si torna”. Dietro, nel lungo corteo, un migliaio di persone che sono scese in piazza per difendere l’ospedale di Popoli. Per la manifestazione organizzata dal movimento “Avanti Tutta” si è mobilitato stamane un intero territorio, dalla Valle Peligna alla Val Pescara fino alla zona di Navelli, segno che il nosocomio popolese è da anni punto di riferimento di una vasta popolazione. Nella folla anche giovani e famiglie nonché i sindaci del comprensorio con tanto di fascia tricolore. “Questa è una manifestazione apartitica e apolitica”- tengono a precisare i manifestanti che con svariati striscioni hanno ribadito che l’ospedale di Popoli non si tocca. Il corteo è partito dalla Chiesa della Madonna della Pace, attraverso l’intero paese e si è fermato all’altezza dell’ospedale. “Ci hanno detto che dovevamo pensarci prima ma in realtà non siamo noi che siamo arrivati tardi su certe decisioni”- fanno notare i medici Ricci e Liberatore che davanti la folla hanno spiegato le ragioni del mantenimento del presidio sanitario. Alla Asl e alla Regione Abruzzo il movimento chiede la sospensione del cronoprogramma e la riapertura di una valutazione sui singoli reparti e servizi che va fatta di concerto con il Consiglio Comunale. A sostegno dei manifestanti popolesi anche il coordinamento dei comitati “Mo Bast” di Sulmona. “Il corteo di oggi è la prova che su certe scelte va coinvolta la gente nello spirito della democrazia quello che finora, soprattutto a Sulmona, è mancato”- chiosa il referente di “Mo Bast” Domenico Capaldo.

Andrea D’Aurelio

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