banner
banner

SULMONA – Pasta in bianco per tre giorni consecutivi salvo certificato medico, buoni pasto da consegnare prima di sedersi a tavola o al massimo il giorno dopo, vassoio anche per le insegnati che sorvegliano gli alunni che portano il pasto da casa mentre i pasti speciali saranno erogati solo dalla prossima settimana. Inizia con queste novità dell’ultimo minuto il servizio di refezione scolastica che viene erogato oggi per la prima volta dopo due mesi di ritardo. Le polemiche cedono il passo al buon cibo, quello preparato dalla Vivenda che si è aggiudicata la manifestazione d’interesse bandita dal Comune, anche se per stemperare i toni ci sono volute alcune modifiche o correzioni dell’ultimo minuto. La ditta infatti aveva chiesto a ciascuno istituto di ammettere ai banchetti della mensa solo gli alunni “in regola”, vale a dire quelli muniti del buono pasto. Ma si sa che, soprattutto per gli studenti più piccoli, è facile incorrere in una dimenticanza. Da qui l’intesa raggiunta alla vigilia dell’avvio del servizio. Potranno sedere a tavola anche gli studenti che non hanno il buono a condizione che lo consegneranno il giorno successivo. La ditta si è mostrata tollerante anche per la somministrazione della pasta in bianco, inizialmente bandita, ma necessaria per chi accusa dei problemi di salute all’ultimo minuto. Sarà erogata per tre volte la settimana salvo alcuni casi particolari. Per necessità specifiche, legate alla salute, gli alunni dovranno esibire un certificato medico. Respiro di sollievo anche per i docenti che dovranno sorvegliare gli studenti che non usufruiscono della mensa ma portano il panino da casa. Avranno il loro vassoio al contrario di quanto era trapelato in precedenza. Dal momento che il pasto in quel caso viene consumato in un altro ambiente, come prevede la normativa, si pensava che gli insegnati incaricati alla vigilanza dovevano consumare anche loro il pranzo al sacco. L’unica criticità che resta in piedi riguarda l’erogazione dei pasti speciali, quelli che vengono somministrati agli utenti che hanno a che fare con allergie o intolleranze, oppure a coloro che seguono un regime alimentare particolare per motivi etici o religiosi. L’erogazione slitta di una settimana. “E’ un fatto legato all’organizzazione anche se ci si poteva pensare prima”- spiegano alcuni genitori, ricordando che di mezzo ci sono sempre problematiche legate alla salute. Tempo una settimana e tutto dovrebbe risolversi. Finalmente si comincia. Agli studenti sulmonesi, anche se in ritardo, buon appetito.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento