banner
banner

SULMONA – L’idea era quella di pranzare con gli studenti nel primo giorno del servizio mensa per far sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale dopo i ritardi accumulati. Ma alla fine quella del vice sindaco e assessore, Nicola Angelucci, è stata solo una visita istituzionale e un saluto di benvenuto agli studenti dei Musp dell’ex Caserma Cesare Battisti per inaugurare il servizio di refezione scolastica. Una “sorpresa” per la scuola e la Dirigenza dell’Istituto che non si aspettava la visita dell’assessore. “Che problema c’è? Non è mai accaduto gli altri anni”- ha fatto notare la vice preside sulla porta d’ingresso. E poi l’elenco delle criticità e delle cose che non vanno. In un secondo momento si è capito che quella del Comune non era una visita ispettiva ma solo istituzionale e confidenziale, per farsi perdonare in qualche modo del ritardo anche se nessuno può cancellare due mesi di sacrifici e disagi. Angelucci ha provato quindi a dare l’immagine di un’istituzione più vicina alle persone, che entra in gioco quando bisogna risolvere i problemi ma anche quando bisogna sedersi a tavolino o a tavola in questo caso. Un saluto agli studenti, una stretta di mano ai collaboratori e poi un arrivederci alla prossima. “Oggi la ripartenza delle mense è anche un modo per lasciare un simbolo e dare una presenza delle istituzioni in riferimento anche a questo ritardo che c’è stato nell’avvio della mensa ma che ci ha messo nelle condizioni di presentare ambienti a norma che potessero garantire sicurezza nelle attività di ristorazione”- ha detto il vice sindaco Angelucci salutando gli studenti, soprattutto quelli più piccoli, puntualizzando il fatto che il “Comune sta lavorando con grande forza e veemenza per il mondo della scuola”. Disagi e disservizi in realtà hanno riguardato ultimamente proprio le scuole fra mense chiuse, riattivate oggi, e palestre aperte solo per le associazioni sportive. Il divario è talmente evidente che si fa fatica a concepire la visita del Comune come una normalità. Angelucci infatti, anche per non interrompere la catena di montaggio della distribuzione dei pasti, il pranzo alla fine lo ha consumato a casa. Ma comunque il gesto non è passato inosservato. Un bel segno di vicinanza che abbiamo voluto raccontare e che è giusto anche attenzionare per chi, come noi, è abituato a scrivere né a favore e né contro.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento