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SULMONA – Non è bastata la delibera del Consiglio dei Ministri prima di Natale e il decreto del Mise che ha dato l’ok alla realizzazione della centrale di compressione Snam a Sulmona. A spingere il piede sull’acceleratore è il governo dimissionario che ha convocato i rappresentati istituzionali a Roma, per il prossimo 4 aprile, sull’altro filone riguardante il metanodotto. Due opere che vanno di pari passo. Se per la prima le autorizzazioni sono già arrivata e sono partiti i ricorsi al Tar Lazio per impugnare il decreto del Ministero, per il metanodotto la partita è ancora aperta anche se la fretta del governo la dice lunga. Il vertice istituzionale sul metanodotto Snam è stato rinviato per ben due volte nei mesi scorsi ed ora arriva la convocazione decisiva per le ore 11,30 del 4 aprile, atto recapitato stamane ai sindaci del comprensorio e a tutte le parti istituzionali. Bloccare il metanodotto potrebbe significare rimettere tutto in discussione dal momento che il Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli ha già annunciato un esporto alla Corte dei Conti. Ma la battaglia finale si annuncia tutt’altro che tranquilla dal momento che permane la forte volontà del governo di dare un’accelerata. Contro le opere della Snam si sono schierati contro anche gli operatori turistici e culturali in attesa della manifestazione regionale in programma a Sulmona il prossimo 21 aprile.

Andrea D’Aurelio

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