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SULMONA – Una procedura di valutazione ambientale strategica che riguardi l’intera infrastruttura, e non i singoli tratti o parti di essa, evitando lo spezzettamento della procedura amministrativa, iter giudicato non ammissibile anche in alcune sentenze della Corte di Giustizia europea. E’ il passaggio principale del documento congiunto in cui si chiedono risposte certe al Governo, sottoscritto a Pescara dalla Regione, dalla Provincia dell’Aquila, da 26 amministrazioni comunali della Valle Peligna, da Wwf, Legambiente, Pro Natura Abruzzo e dal Comitato Cittadini per l’Ambiente di Sulmona, in riferimento al progetto del gasdotto Snam Massafra-Minerbio. “Noi siamo fermi – ha spiegato il sottosegretario alla Giunta regionale, Mario Mazzocca – a livello di interlocuzione, allo scorso gennaio. È passato quasi un anno e c’è un nuovo governo per cui ora ci aspettiamo risposte. La decisione sulla Tap, che non è parte integrante del progetto Rete Adriatica, ma sicuramente direttamente connesso, ci preoccupa fortemente, per cui vogliamo che il governo si esprima in maniera univoca sulla richiesta di un territorio e che riguardano sia l’ubicazione prescelta per quanto riguarda la centrale di compressione a Sulmona sia l’ultimo tratto di metanodotto da realizzare che da adriatico è diventato appenninico perché attraversa un po’ tutte le faglie più importanti dal punto di vista sismico e che riguardano le regioni di Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio fino all’Emilia Romagna possono contare. Io credo – ha detto ancora il Sottosegretario Mazzocca – che ci siano altre strade da percorrere perché ricordo per esempio che la Regione Abruzzo fu nominata capofila con le altre regioni per gestire questa trattativa, e in cui si riuscì a proporre una alternativa e a cui il vecchio governo non ci diede risposte che ci aspettiamo ora da questo governo”. “Questo documento congiunto – ha sottolineato il sindaco di Sulmona Annamaria Casini – serve a ribadire la nostra contrarietà a questa opera fortemente impattante per il territorio e che noi per questo rigettiamo, così come abbiamo fatto in più sedi e che vede anche il ricorso al Tar che verrà discusso nel merito a gennaio, avverso alla centrale, e attendiamo per questo gli esiti per una centrale che riteniamo anacronistica in questo momento storico per le politiche energetiche che si discutono sui tavoli nazionali”. (Red)

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