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SULMONA – Le chiamate oggetto della querela partivano tutte dal suo telefono ma lui ha sempre sostenuto che di quelle molestie non ne sapeva nulla. Un 38 enne originario di Catanzaro, Vincenzo Cristofaro, è stato assolto dal Tribunale di Sulmona per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero per non aver commesso il fatto, fermo restando la formula dubitativa. A far scattare l’inchiesta dei Carabinieri è stata una donna di Raiano che, dopo tre mesi di molestie telefoniche ( da luglio a settembre del 2016), si era rivolta alla locale stazione dei militari per sporgere denuncia. Quella voce sconosciuta dall’altro capo del telefono era diventata un incubo per la raianese che non ne poteva più. Il “molestatore seriale” si divertiva a proporle incontri e prestazioni sessuali, la etichettava con epiteti davvero scurrili, fino a quando la vittima si è rivolta ai Carabinieri. Le chiamate, almeno alcune di esse, erano partite però senza la modalità anonimo. Un particolare che ha permesso ai Carabinieri di risalire all’intestatario dell’utenza telefonica, Vincenzo Cristofaro da Catanzaro, che avrebbe ammesso di usare la sim ma ha negato di aver effettuato quella serie di telefonate incriminate. In mancanza della prova l’imputato è stato quindi assolto dal giudice per non aver commesso il fatto. In compenso la donna si è liberata del suo molestatore anche se, molto probabilmente, non si potrà togliere lo “sfizio” di conoscere la sua identità. Il 38 enne di Catanzaro è stato assistito in giudizio dall’avvocato Simona Fusco.

Andrea D’Aurelio

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