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SULMONA – 59 casi hanno interessato solo la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Sono in aumento i casi di morbillo in Abruzzo, con un’incidenza più del doppio di quella nazionale e più elevata nelle province di Pescara e Chieti: i casi registrati nel 2017 sono 252, a fronte dei 167 del 2013. Nel mezzo il 2014, con 18 casi, nessun caso nei due anni successivi. Un aumento del 33%, a distanza di tre anni, dimostrazione evidente dell’effetto del calo delle vaccinazioni. E’ quanto emerge da una rilevazione effettuata dal Dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, che ha monitorato la diffusione della patologia sul territorio regionale nel periodo 2013-2017. In totale, i casi sono stati 437 dei quali 59 nell’Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, 159 nell’Asl Lanciano Vasto Chieti, 201 nell’Asl Pescara 201 e 18 nell’Asl Teramo. Resta comunque il dato più macroscopico che è relativo all’aumento dei casi del 33% a distanza di tre anni, a dimostrazione dell’effetto del calo delle vaccinazioni. Quasi tutte le segnalazioni sono riferite a cittadini residenti in Abruzzo (418 su 437), con un tasso di incidenza annuo per 100 mila abitanti del 17,9, più del doppio di quello nazionale, che si ferma all’8,8. A essere più colpite sono le donne: 221 a fronte dei 197 maschi. Il 2013 e il 2017 risultano gli anni “epidemici”, con una diffusione del morbillo maggiore nei mesi invernali e un picco massimo a marzo che poi cala negli altri mesi.

Andrea D’Aurelio

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