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SULMONA – “Non risultano identificabili elementi di colpa, penalmente rilevanti nelle condotte diagnosticche-terapeutiche dei ginecologi e degli anestesisti imputati, che possano avere concorso a determinare dell’evento infausto”. E’ quanto si legge nella perizia chiesta dal Tribunale di Sulmona per la morte di Magda Taufer, la donna originaria di Bagnaturo, che morì appena dopo il parto. Una vicenda che risale a otto anni fa e che si è chiusa ieri con la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice monocratico Marco Billi per cinque medici che erano finiti sotto inchiesta con la pesante accusa di omicidio colposo. Decisiva si è rivelata proprio la perizia richiesta dal Tribunale. A finire sotto la lente della magistratura erano stati l’ex primario di ostetrica e ginecologia ed ex sindaco, Paolo Santarelli, altri due medici Angela Mangiarelli e Ugo Mazzarella assieme ad altri due anestesisti, l’ex vice sindaco e assessore Luciano Marinucci e Antonio Nanni. La primissima fase del processo ha visto la condanna per Santarelli e Mangiarelli a due anni di reclusione e con il pagamento di una provvisionale di 200 mila euro. I due scelsero il rito abbreviato mentre gli altri tre furono rinviati a giudizio con il rito ordinario. Gli avvocati di Santarelli e Mangiarelli ottennero l’annullamento della sentenza di primo grado, dopo il ricorso in Corte d’Appello. Il fascicolo tornò quindi nelle mani della Procura. La posizione dell’ex sindaco si riunì assieme a quella di Marinucci, Nanni e Mazzarella. Mentre la Mangiarelli venne prosciolta. Ieri la sentenza di assoluzione con formula piena. La morte della donna risale a domenica 31 luglio 2011. La Taufer si era sentita male il sabato pomeriggio, subito dopo il parto, mentre era nella cameretta del reparto di ostetricia. La ferita conseguente al cesareo aveva iniziato a sanguinare abbondantemente con i medici e le infermiere di ginecologia a fare di tutto per bloccare l’emorragia ma senza alcun risultato. È scattata l’emergenza e la donna è stata trasferita prima nel reparto di rianimazione e subito dopo in sala operatoria per essere sottoposta a intervento chirurgico. I medici, nel tentativo disperato di salvarle la vita, hanno effettuato continue trasfusioni utilizzando una ventina di sacche di sangue. Intervento andato avanti fino alle 6, quando il cuore della donna si è fermato. Per il Tribunale di Sulmona il fatto non sussiste. I cinque indagati tirano così un respiro di sollievo. Non ci fu omicidio colposo.

Andrea D’Aurelio

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