SULMONA – Scandagliare tabulati telefonici, mail, chat dell’ex ufficiale Guido Conti che in passato si e’ occupato di inchieste molto delicate, per far luce sulla sua morte che risale a venerdì scorso. E’ questa l’intenzione dei magistrati dal momento che la Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Sulla morte dell’ex generale restano ancora alcuni punti da chiarire. La novità dell’ultimo minuto è la telefonata anonima ricevuta da un quotidiano locale online abruzzese, Primadanoi, in cui una voce probabilmente artefatta segnalava le dimissioni del generale dei carabinieri Guido Conti dalla Total. La telefonata è arrivata alla segreteria telefonica del giornale poco prima delle 15.00 di venerdì scorso: come spiega Primadanoi con voce “presumibilmente maschile e dall’accento meridionale, forse siciliano”. A quell’ora presumibilmente il generale era ancora vivo, visto che una prima ricognizione cadaverica avrebbe individuato l’ora della morte tra le 16 e le 17 di venerdì scorso. Gli investigatori vogliono fare ulteriore chiarezza su questo particolare da inserire nel fascicolo aperto da parte della Procura di Sulmona per istigazione al suicidio per scavare di più anche nel breve periodo in cui Conti è stato al servizio della multinazionale, impegnata nelle estrazioni petrolifere in Basilicata. Nel frattempo si stanno ricostruendo gli ultimi movimenti dell’ex ufficiale. Mercoledì le dimissioni dal nuovo incarico. Giovedì il giorno di transizione. Venerdì l’uscita di casa molto presto. Intorno alle 7,15 si è recato in una tabaccheria del centro storico per acquistare tre buste bianche di formato rettangolare e un francobollo. Ha chiesto anche una penna particolare che lì non ha trovato come non avrebbe acquistato nessun foglio. Poi la sosta per gli ultimi messaggi. Il parcheggio nella piazzola della provinciale morronese. Il colpo di pistola sparato a bruciapelo sulla tempia destra e la tragica fine. Ma perché congedarsi da un incarico assunto da poco? Da lì gli inquirenti vogliono ripartire mentre la città continua a ricordare l’uomo e il militare integerrimo che, nonostante sia morto così tragicamente, merita rispetto come chiunque altro.
Andrea D’Aurelio
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