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SULMONA – “L’avvocato dai modi garbati e dall’intelletto raffinato” per dirla con le parole del sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino. Poche parole per inquadrare subito la figura di Nino Ruscitti, l’avvocato sulmonese di 44 anni, morto ieri all’ospedale di Chieti dopo le conseguenze di una polmonite. Una morte che ha lasciato tutti a bocca aperta e increduli. Non c’è una persona che non lo abbia ricordato o pensato. Profondamente scossi sono i suoi colleghi e clienti, amici di una vita. Ma la morte ha lasciato sgomenti anche quanti lo conoscevano appena. Nel giorno del dolore il ricordo dell’avvocato d’altri tempi si fa spazio tra le lacrime. “Porto sicuro in un momento di grande difficoltà, un collega prezioso ed elegante, dalla intelligenza raffinata e dai modi squisiti”- scrive l’avvocato Elisabetta Bianchi – “tutto mi sembra così assurdo ed impossibile che il suo percorso di vita fatto di viaggi meravigliosi e di grandi soddisfazioni professionali si sia interrotto brutalmente e così prematuramente. Ora non rimane che fare i conti con questa cruda realtà piangendolo, ricordandolo ed accompagnandolo nel suo ultimo viaggio con tanto tanto amore, con l’amore che merita la sua famiglia alla quale ci uniamo tutti in un infinito abbraccio.  Mi piace pensare che tu ci abbia preceduto per andare a prepararci un posto, un posto accogliente, bello, come era il tuo studio”. Anche il suo e nostro collega, Vincenzo Colaiacovo, ha ricordato su “Il Vaschione” il “professionista scomparso con il suo metodo autorevole”.  “Mi sembra di averlo visto maturare per chissà quanti decenni ed invece resto sorpreso nel leggere la sua età: 44 anni, come se questi 20 che ci separano dalla sua laurea fresca si siano estesi in un arco molto più lungo e tuttavia necessario a crescere professionalmente come è cresciuto lui”-scrive Colaiacovo- “per me non è stato più il figlio di Giovanni e ho riconosciuto nel suo tratto e nel suo stile il profilo degli studenti che si incontravano alla Sapienza nei seminari più che nelle lezioni, quelle persone dalle quali sembra che spiri un soffio che è qualcosa di più della conoscenza ed ha diretta contiguità con la grande cultura: una chiave per l’interpretazione del mondo e della vita, sempre per lo più con ottimismo, ma con sguardo disincantato e saldamente equilibrato ed autorevole”. L’avvocato Serafino Speranza ricorda la signorilità di Ruscitti: “mi hai lasciato senza parole e te ne sei andato via in silenzio, con la signorilità che ti ha sempre contraddistinto”. Una morte che scuote anche noi colleghi di Giovanni e Daniele, rispettivamente padre e figlio di Ruscitti, nel giorno in cui la cronaca cede il passo al ricordo umano e sincero. La camera ardente è stata allestita nella Casa Funeraria di Sulmona mentre i funerale saranno celebrati domani alle ore 10 nella Chiesa di Cristo Re. All’avvocato dai modi garbati diciamo A-Dio. Una parola scomposta dal dolore e ricomposta dalla speranza.

Andrea D’Aurelio

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