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PRATOLA PELIGNA – “La sindaca Antonella Di Nino e la sua maggioranza hanno sbagliato: nessuna ambiguità è tollerabile in una fase storica in cui formazioni politiche che inneggiano al fascismo e all’intolleranza razziale stanno tornando prepotentemente a rialzare la testa”. Ne sono convinti Domenico Capaldo, Segretario circolo Sinistra Italiana Sulmona e Daniele Licheri, Segretario Regionale Sinistra Italiana Abruzzo che intervengono sulla mozione antifascita bocciata dal Consiglio Comunale di Pratola Peligna. Un argomento che continua a tenere banco.
I due lanciano prima una frecciatina a Casa Pound, sostenendo che il plauso “alla mancata approvazione è la conferma che essere ignavi e non prendere posizione equivale a legittimare queste formazioni neofasciste che a nostro avviso dovrebbero essere messe fuori legge, proprio nel rispetto della nostra costituzione antifascista”. E poi a sindaco e maggioranza ricordano che “è inutile dichiarare in modo astratto di essere contro ogni forma di dittatura, se poi in consiglio ci si comporta in modo opposto”. Antonella Di Nino ha affidato ieri a un comunicato la sua reazione, respingendo al mittente qualsiasi lezione che ritiene fuori luogo. “E rispetto ai tanti democratici di queste ore, abbiamo il pregio di esserlo sempre, reclamando il rispetto e la durezza delle leggi in vigore per chi fa propaganda fascista e nazista, come abbiamo sostenuto nell’ultimo Consiglio comunale, condannando chi delinque a prescindere dalla nazionalità, chi compie e giustifica le violenze esaltando tutti i regimi totalitari. E non so se è così diffusa la stessa libertà e obiettività di pensiero”- sostiene il sindaco di Pratola che risponde ad AltreMenti riguardo la polemica sulle celebrazioni del 25 aprile di questa amministrazione è fuori luogo. “Come Sindaco ho ricordato in tutti i discorsi ufficiali il grande sacrificio di chi aderì alla Brigata Maiella e la figura del nostro conterraneo Elio Cocco come componente attivo della stessa Brigata Maiella, esaltandone l’apporto e il coraggio per ridare al paese la libertà. Basta con queste polemiche dal vago sapore strumentale”- conclude Di Nino.

Andrea D’Aurelio

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