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PRATOLA PELIGNA – “Non basta la Costituzione a fermare il neofascismo dilagante, non solo tra le giovani generazioni. Servono azioni concrete per negare spazi fisici ai neofascisti, come altri Comuni in tutta Italia stanno scegliendo di fare. Oggi antifascismo è diffusione di una cultura dei diritti, della legalità, del rispetto delle diversità, dell’accoglienza del migrante, della rivendicazione decisa dei diritti di chi vive al margine della società”. Ne è convinta AltreMenti Valle Peligna che non ci sta a far passare in sordina la bocciatura del Consiglio Comunale di Pratola alla mozione antifascista, presentata dalla minoranza, su suggerimento proprio del collettivo. “E’ con questo spirito che lo scorso 25 aprile, mentre l’Amministrazione Comunale di Pratola Peligna non ricordava assolutamente la straordinaria esperienza della Brigata Majella nella lotta di Liberazione al nazifascismo, noi ricordavamo i giovani patrioti pratolani al giardino comunale loro dedicato insieme a tanti cittadini che oggi attualizzano il messaggio lanciato dai partigiani durante la Resistenza”-ricordano da AltreMenti che rinfresca la memoria con l’elenco dei pratolani caduti in battaglia: Lorenzo Di Loreto, di anni 37, sottufficiale; Quintino Mastrogiuseppe, di anni 25; Antonio Presutti di anni 21; Vincenzo Presutti, di anni 27; Giuseppe Saccoccia di anni 25. “A loro ricordiamo”- aggiungono- “anche i giovani pratolani Gino Di Bacco, Nicola Di Cioccio, Nicola Di Loreto, Quirino Di Loreto, Mario Mastrangioli, Giuseppe Rossi, Gino Tedeschi feriti in combattimento e il prigioniero di guerrai Domenico Di Cesare. Tra i patrioti Gino Ramunno e Gino Tedeschi hanno ricevuto la medaglia di bronzo sul campo, mentre Giovanni Di Bacco, Osvaldo Gualtieri, Edoardo Puglielli, Giuseppe Rossi, Quirino Di Loreto e Guido Saccoccia hanno ricevuto la croce di guerra”. Ora la palla passa al Consiglio Comunale di Sulmona al quale AltreMenti ha suggerito di adottare la stessa mozione.

Andrea D’Aurelio

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