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SULMONA – Nella planimetria del nuovo ospedale di Sulmona non sarebbe contemplato il repartino penitenziario per la cura dei detenuti di via Lamaccio. Tanto è bastato per scatenare il risentimento del Segretario della Uil Pa Polizia Penitenziaria Mauro Nardella pronto a ricorrere alla Magistratura contro la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila nel caso in cui le indiscrezioni fossero confermate. “I detenuti che quotidianamente vengono accompagnati nella struttura ospedaliera sulmonese non sono semplici ladri di polli”- avverte il sindacalista- “quelli che vengono sottoposti alle cure dei medici operanti nell’ospedale civile sono esponenti di spicco delle più importanti organizzazioni criminali mondiali”. Tra i detenuti presenti nel penitenziario se ne contano più di 400 rientranti tutti nel regime di ”Alta Sicurezza” ed in procinto di divenire 700 con l’apertura del costruendo nuovo padiglione. Sono circa 100 gli ergastolani e diversi i collaboratori di giustizia. “Pensare di ricoverare personalità di questo calibro in una stanza di dimensione quattro per quattro e magari di cartongesso sarebbe da folli”- conclude Nardella- pronto a denunciare “eventuali ricoveri imposti nell’angusto, insalubre ed alquanto insicuro repertino ospedaliero penitenziario attualmente in dotazione del corpo di Polizia penitenziaria o, peggio ancora, nelle corsie dei vari reparti senza il rispetto del vincolo della sicurezza e, così come è accaduto nel passato e neanche tanto lontano, finanche dinanzi le scale d’emergenza che di fatto sono rimaste, contro legge, bloccate”.

Andrea D’Aurelio

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