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SULMONA – “Ci sentiamo completamente abbandonati”. E’ il grido disperato che arriva dalle famiglie peligne che da tempo sono in attesa di diagnosi e responsi della Neuropsichiatria Infantile. Da oggi il servizio, in viale Mazzini, è stato sospeso dal Direttore Generale della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Rinaldo Tordera e trasferito negli ex comboniani di via Gorizia, dopo l’ispezione dei Nas Abruzzo che hanno passato al setaccio tutte le autorizzazioni amministrative. Ma il problema delle famiglie riguarda l’erogazione del servizio, come aveva già fatto notare il Tribunale per i diritti del Malato che ricorrerà alla Procura della Repubblica di Sulmona. “Una sola dottoressa non ce la fa a smaltire tutte le visite fissate da tempo”- interviene una donna che da mesi ha chiesto una diagnosi specifica per la figlia minore, indispensabile per il percorso di apprendimento scolastico. “Ho chiesto anche una riunione che solitamente si fa per i minori che hanno diverse problematiche alla presenza della neuropsichiatra, insegnanti e genitori ma diventa difficile dal momento che ci sono visite prenotate da tempo”- prosegue la donna- spiegando che “la Asl dovrebbe anche guidare e indirizzare le insegnanti nei percorsi di apprendimento”. Non sono pochi i casi presi in carico dal Tdm nell’arco di un anno con le famiglie che sono disperate e, in alcuni casi, si sono spostate anche da Sulmona all’Aquila. Dal Tdm annunciano battaglia.

Andrea D’Aurelio

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