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SULMONA – Alla Polizia che era passata per i controlli di routine non aveva aperto la porta. E non solo una volta. Dopo tre tentativi andati a vuoto è stato denunciato per il reato evasione continuata ed è finito sotto processo. Ma ieri, per Mariano Di Rocco 55 enne del posto, è arrivata la sentenza di assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi. Di Rocco era sottoposto alla detenzione domiciliare disposta dal Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila e, stando all’accusa, in tempi diversi e con più azioni esecutive, si sarebbe allontanato dalla sua abitazione di Sulmona. Il 55 enne poteva uscire di casa solo per quattro ore al giorno. Ma quando è passata la Polizia, il 20 e il 24 marzo 2018 e poi ancora il 4 aprile 2018, Di Rocco non ha risposto ai poliziotti. Invano gli agenti suonavano al suo campanello per controllare che tutto era a posto. Da qui l’accusa di evasione continuata. In realtà, come dimostrato dal suo legale Fabio Cantelmi, l’uomo non si era allontanato dall’abitazione ma per problemi di salute legati ai trattamenti sanitari non aveva aperto la porta alla Polizia. Non si è riusciti a dimostrare che il 55 enne, al momento dei controlli, non era in casa. Più plausibile per il giudice si è rivelata la tesi difensiva che Di Rocco non poteva aprire perché in preda alla sonnolenza, visto l’effetto delle cure, o ad altri problemi. Ma era in casa. Fatto sta che il 55 enne è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.

Andrea D’Aurelio

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