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SULMONA – L’ospedale nuovo è un atto dovuto mentre la classificazione come presidio di base, decisa dalla Giunta D’Alfonso, è un controsenso. Sarà questo il filo conduttore che guiderà martedì mattina la protesta pacifica sul cantiere del nuovo ospedale che sarà riconsegnato ufficialmente alla città con una solenne cerimonia. Oggi è stata una domenica pomeriggio di lavoro per il comitato pro punto nascita e il comitato Mo Bast che si sono riuniti al Gran Caffè Letterario per mettere a punto tutti i dettagli organizzativi. A far sentire la voce della gente saranno coloro che in gran parte occuparono la Sala Consiliare di Palazzo San Francesco per la salvaguardia del punto nascita. Si tratta del portavoce del comitato Luigi La Civita e del consigliere comunale Mauro Tirabassi, tra i promotori di quella lotta assieme ad Alberto Di Giandomenico di Italica e all’ex vice sindaco, Mariella Iommi. Ma non è mancata la condottiera di quella e di altre battaglie, il capogruppo di Forza Italia Elisabetta Bianchi, presente assieme a Domenico Capaldo del comitato Mo Bast. Si stanno preparando striscioni a difesa del punto nascita e dell’ospedale di primo livello, chiesto dal Consiglio Comunale solo lo scorso 10 agosto e 10 novembre, dopo la clamorosa marcia indietro rispetto alla delibera del 28 luglio 2016. Un gesto dimostrativo che si unirà a quello già programmato dai medici cattolici e dai cattolici in generale che già stanno chiamando a raccolta la popolazione con un appello alla presenza e alla partecipazione che sta facendo il giro della messaggistica di whatsapp. La consigliera Elisabetta Bianchi ha chiesto anche di correggere l’incidente diplomatico e di invitare i consiglieri comunali alla presa in consegna del nuovo corpo ospedaliero, prevista per le ore 11 di martedì 4 dicembre.

Andrea D’Aurelio

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