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SULMONA – La trattativa è chiusa, l’accordo è stato sugellato ma i lavori non partono. L’edificio di viale Mazzini dove ha sede la scuola primaria Luciana Masciangioli è l’icona della burocrazia lenta che frena entusiasmo, speranze e lavori. Ci sono voluti più di tre anni fra ricorsi e trattative per chiudere la partita e giungere al capolinea di una procedura che ha tenuto e tiene con il fiato sospeso la popolazione scolastica che si appresta a iniziare un altro anno scolastico nei Musp dell’ex Caserma Cesare Battisti, proroga permettendo. E dopo annunci e promesse, lungaggini burocratiche e amministrative, nomine di Dirigenti, si arriva al fatidico momento dell’avvio dei lavori. Si comincerà prima con la sostituzione della caldaia, pena la perdita del finanziamento concesso al Comune, e poi inizieranno gli interventi di ristrutturazione sismica. La logica vorrebbe il contrario per una scuola inagibile ma i fondi per l’impianto sono a rischio. “Ormai ci siamo. La prossima settimana siamo in grado di partire e dobbiamo iniziare prima dalla caldaia per evitare la perdita del finanziamento”- conferma l’assessore comunale ai lavori pubblici, Mauro Tirimacco, che già in passato aveva spiegato di essersi adoperato per rimuovere tutti gli ostacoli amministrativi e procedurali per aprire il cantiere e portare a compimento i lavori in tutta tranquillità. La Giunta Comunale di Palazzo San Francesco, con delibera numero 125 del 27 giugno scorso, aveva approvato il progetto esecutivo relativo a lavori di manutenzione straordinaria consistenti nella sostituzione della centrale termica della scuola Elementare “Luciana Masciangioli” , redatto dall’architetto Antonio Giovannucci, per un importo complessivo di € 110’000,00. La Giunta aveva pure stabilito di “far fronte alla spesa con contributo della Regione Abruzzo per € 100.000,00 e fondi propri di bilancio per € 10.000,00”. Insomma la scuola è chiusa da anni e inagibile ma prima si cambiano caldaia e impianti energetici. L’importo dei lavori di ristrutturazione è pari invece a 3 milioni 814 mila euro, finalizzati a riconsegnare alla città una scuola sicura (coefficiente sismico di miglioramento 0.88), un istituto storico al quale la cittadinanza è molto legata e sul quale vi sono le attenzioni della Soprintendenza. Il conto alla rovescia continua, con la santa pazienza di famiglie e genitori, nella speranza che con il suono della prima campanella si cominci a lavorare dentro la scuola.

Andrea D’Aurelio

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