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SULMONA – I palloni, ovvero le tensostrutture da adibire a palestre per l’esercizio dell’attività motoria nelle scuole, saranno operativi al massimo entro la fine di ottobre. La parola d’onore è arrivata dall’assessore comunale alle politiche dell’istruzione, Piero Fasciani, che ieri in Consiglio Comunale ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera comunale, Roberta Salvati, che chiedeva lumi sull’installazione delle tensostrutture per risolvere la problematica dell’attività motoria nelle scuole. Per fine mese dovrebbe quindi finire un incubo per studenti e docenti. I due “palloni” saranno allocati nei Musp dell’ex Caserma Cesare Battisti per gli alunni della scuola primaria Luciana Masciangioli  e per gli studenti delle Capograssi  e in via Marcante per quelli della Lombardo- Radice che continuano ad essere ospitati nell’edificio dell’ex Croce Rossa. “La mattina le due tensostrutture potranno essere utilizzante dagli studenti per l’attività motoria nelle scuole mentre nel pomeriggio si possono destinare alle associazioni sportive”- interviene Fasciani che ha recepito anche la richiesta della Provincia dell’Aquila di destinare il pallone dei Musp anche per gli studenti del Liceo Classico. Ma i termini dell’accordo devono ancora essere sugellati. Il costo complessivo delle tensostrutture è di 20 mila 740 euro. Nessun problema per le palestre della scuola media Serafini e della scuola media Ovidio che- a detta del vice sindaco e assessore comunale ai lavori pubblici, Luigi Biagi- risultano pienamente fruibili stando all’ultima comunicazione del Dirigente del quarto settore, Gianfranco Niccolò. Nel frattempo, dopo l’avvio dei lavori alla sede storica della Masciangioli previsto per lunedì prossimo 14 ottobre, si cerca di spingere il piede sull’acceleratore per l’edilizia scolastica in città che sconta anni lungaggini burocratiche e inerzia amministrativa. Il prossimo obiettivo per il Comune è quello di mettere mano alla scuola media Serafini e alla primaria Lombardo Radice visto che, per stessa ammissione di Biagi, i “sacrifici” da affrontare nella sede dell’ex croce Rossa sono davvero tanti.

Andrea D’Aurelio

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