SULMONA – Delle 59 telecamere installate sul territorio comunale di Sulmona ne funzionano solo 5. Il quadro allarmante ha spinto la Polizia Locale a correre ai ripari e ad affidare il servizio di connettività, manutenzione ordinaria, e recupero immagini dell’impianto di videosorveglianza cittadino alla ditta Ise per un importo complessivo di 19.978, 04 euro. La Determinata, firmata dal Comandante pro tempore della Polizia Locale Leonardo Mercurio, è stata pubblicata sull’Albo Pretorio del sito istituzionale del comune di Sulmona. Proprio oggi prendono il via gli interventi che prevedono la riparazione delle 54 telecamere non funzionanti. La somma complessiva di 40 mila euro allocata nel bilancio di previsione 2019-2021 è riuscita a garantire lo svolgimento del servizio. Il “grande fratello” cittadino necessita quindi di una manutenzione più incisiva a giudicare dalle risultanze della mappatura che è stata eseguita in occasione del progetto di potenziamento e implementazione della videosorveglianza. Sull’implementazione della videosorveglianza pesa invece la bocciatura del Ministero che ha escluso Sulmona ed altri comuni dalla graduatoria per l’attribuzione dei fondi ministeriali proprio per il basso indice di criminalità rapportato alla densità degli abitanti. Un progetto sul quale si era battuta la consigliera comunale, Roberta Salvati, aveva chiesto recentemente alla maggioranza e ai suoi ex alleati di garantire e incrementare i fondi in bilancio per il potenziamento e le manutenzione delle telecamere. Stando all’ultimo censimento si erano individuate alcune zone della città che necessitano di un sistema di videosorveglianza: centro storico compreso all’interno delle due circonvallazioni, la zona compresa tra via Cappuccini e via L’Aquila ( anche via Avezzano), la zona compresa tra viale Costanza e via Lamaccio, la zona compresa tra viale della Repubblica e l’ex strada statale 17, le frazioni del comune di Sulmona. Per le nuove telecamere bisogna aspettare. Ora si comincia con la riparazione, attività attesa soprattutto dalle forze dell’ordine dal momento che il sistema di videosorveglianza non sempre è risultato utile per le attività investigative.
Andrea D’Aurelio
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