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SULMONA – “La centrale di compressione che sarà realizzata a Sulmona è un’infrastruttura del tutto analoga ad altri undici impianti sicuri e a basso impatto ambientale da molto tempo attivi nel nostro Paese. È nostra intenzione dialogare con le istituzioni e con le popolazioni del territorio per illustrare le caratteristiche dell’impianto e rassicurare che non esistono rischi per la sicurezza e per la salute dei cittadini”. Lo rende noto, con un comunicato, l’azienda che esce allo scoperto e prova a smorzare gli animi che si sono riaccesi da quel 22 dicembre quando il via libera del Consiglio dei Ministri alla centrale di compressione Snam a Sulmona è arrivato come un pacco natalizio. L’ex deputato Gianni Melilla intanto con una lettera al Presidente Gentiloni ha chiesto di revocare l’autorizzazione data dal Governo alla costruzione a Sulmona della mega Centrale Snam di compressione e spinta, nell’ambito del progetto “Rete Adriatica”, un mega tubo di 687 km che parte dal Salento e risale l’Italia attraverso l’Appennino Centrale e tutto l’Abruzzo interno. “A Sulmona – fa notare Melilla – questa centrale avrà un carico di 162 tonnellate annue di monossido di carbonio e ossidi di azoto con danni certificati per la salute. Ma ciò che alimenta la più giustificata paura popolare verso questa Centrale è che essa sorgerà in zona sismica 1, come è tutto l’Abruzzo montano aquilano dove dovrebbe passare il mega metanodotto. In caso di terremoto o di incidenti la situazione sarebbe drammatica”.

Andrea D’Aurelio

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