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SULMONA – Cento anni fa è stata fondata per coronare il sogno di don Domenico De Cristoforo per lottare contro la miseria, la povertà e l’usura. Era la “Cassa Cattolica di deposito e prestito”. Dopo un secolo di vita resta un banca con l’orecchio sempre vigile per ascoltare i bisogni della popolazione, soprattutto dei più deboli, per non smarrire la bussola e il ruolo che è stato recitato dai soci fondatori. Forte della sua imponente tradizione e dei risultati raggiunti in cento anni di vita, la Bcc di Pratola ha festeggiato questa mattina la cifra tonda, al Teatro Comunale “D’Andrea”. Una sala piena di istituzioni, imprenditori, portatori d’interesse e tanti pratolani. Segno che la Bcc in un secolo di storia è riuscita a coinvolgere tutte le fasce della società civile. Non una banca ma la banca. Quella che fa della centralità della persona la mission da conservare, fermo restando l’evoluzione del mercato e le nuove sfide da affrontare. Ma i numeri sono ormai noti a tutti: 10 sportelli, 61 dipendenti, 1962 soci e 19.000 clienti. Un Cet 1 maggiore del 30 per cento e l’adesione al gruppo Icreea che permette di restare in piedi. “E’ doveroso ringraziare i soci fondatori”- interviene la Presidente Maria Assunta Rossi come pure è necessario “ringraziare tutti coloro che hanno creduto e che continuano a credere alla Bcc dandoci continuamente questa fiducia ed essendoci vicini”. La Rossi ha ricordato il ruolo recitato dalla banca che ha messo la persona al centro, ma anche le famiglie e le piccole imprese. Un punto fermo e importante anche per il Direttore Generale, Silvio Lancione, che ha sottolineato che la banca “con spirito di mutualità e cooperazione, anche nei momenti difficili, ha saputo produrre reddito, redistribuirlo e restare in piedi”. Nel corso del convegno sono arrivati gli auguri dai vari relatori. La raccomandazione è quella di saper discernere ciò che è da mantenere da ciò che bisogna cambiare come pure guardare sempre all’avvenire e non al futuro. Il gran finale è stato affidato a Maurizio Pace mentre questa sera alle 22 in piazza Nuova sarà Enrico Brignano a chiudere i festeggiamenti. Cento anni di salute e portati benissimo. Ora avanti per un altro secolo di vita.

Andrea D’Aurelio

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