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SULMONA – “L’orso è stato colpito da due tipi di proiettili in due momenti diversi anche se molto ravvicinati. Prima frontalmente con la cartuccia caricata a pallini e poi posteriormente con cartuccia caricata a pallettoni”. E’ quanto ha riferito stamane in Tribunale il dott. Rosario Fico, sentito dal giudice Marco Billi, sull’uccisione del plantigrado a Pettorano sul Gizio che risale al settembre del 2014. Nella terza udienza celebrata oggi sono stati sentiti tre consulenti citati dalle parti civili, mentre il prossimo 25 gennaio, saranno ascoltati tre testimoni della difesa. Per quella data è prevista anche la discussione e la sentenza del giudice, inizialmente in programma il 16 gennaio, spostata oggi di una settimana su richiesta di Franco Zurlo, avvocato della difesa, per concomitanza di impegni. Nel corso dell’udienza odierna oltre a Fico, il veterinario che eseguì l’autopsia su disposizione della Procura, è stato citato anche il perito Paride Minervini che ha riferito come le munizioni utilizzate sono compatibili con le armi sequestrati all’imputato e che la cartuccia esplosa che ha colpito l’orso posteriormente è stata caricata con nove pallette di cui sette hanno colpito l’orso mentre due sono state ritrovate nei pressi delle cortecce degli alberi. “Sono questi elementi che rafforzano il quadro indiziario”- interviene il legale del Wwf Michele Pezone. Come test delle parti civili è stato sentito anche l’ispettore Roberto Tirino dei Carabinieri Forestali. Ma il processo non è ancora chiuso. Il 25 gennaio la difesa porterà i suoi testimoni per smontare l’accusa di uccisione di animale di specie protetta con arma da fuoco.

Andrea D’Aurelio

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