banner
banner

L’AQUILA – Riaperto il dibattimento in Corte d’Appello per il caso dell’orso ucciso a fucilate a Pettorano sul Gizio. La Corte, con apposita ordinanza, ha riaperto l’istruttoria per risentire il teste della difesa, la figlia dell’imputato e il perito di parte civile, entrambi già ascoltati nel processo di primo grado che si è chiuso con l’assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, per l’operaio di Pettorano, accusato di aver ucciso il plantigrado il 12 settembre 2014, lungo la pista ciclabile di Pettorano. L’uomo è assistito in giudizio dall’avvocato Franco Zurlo. La Corte, che non vuole lasciare nulla al caso, ha rinviato quindi al prossimo 26 febbraio per riascoltare la figlia dell’operaio e il perito e ha fissato per il prossimo 13 marzo la discussione e la sentenza di secondo grado. Erano presenti in aula, per la parte civile, gli avvocati Roberta Polce, per Pro Natura, Elisabetta Ercole, per la Lav, Michele Pezzone, per l’associazione Salviamo l’Orso e Andrea Lucci, per il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In primo grado l’operaio era stato assolto dal giudice del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, con sentenza dell’aprile 2018.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento