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SULMONA – Anche l’organizzazione Pro Natura Abruzzo impugna la sentenza di assoluzione, pronunciata nel mese di aprile dal giudice Marco Billi, sul caso dell’orso ucciso a Pettorano sul Gizio. L’imputato, un operaio di 64 anni di Pettorano, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Ma come hanno fatto anche altre associazioni, Pro Natura deposita il ricorso in appello e annuncia la costituzione nel nuovo processo come parte civile. “Anche l’organizzazione Pro-Natura Abruzzo si unisce al grido di giustizia per l’esemplare di orso marsicano ucciso a fucilate e rinvenuto nei pressi di Pettorano sul Gizio”- è il messaggio che arriva dal Coordinatore dell’Organizzazione Regionale Pro-Natura Abruzzo, Dott.ssa Piera Lisa Di Felice che per il tramite del proprio legale avv. Roberta Polce ha depositato istanza di impugnazione della sentenza penale di assoluzione. “Non possiamo restare passivi di fronte ad una motivazione che avvalora la versione del tutto illogica e fantasiosa dei testimoni della difesa. Sia l’accusa che le parti civili costituite hanno dato ampia dimostrazione e prova di come i fatti realmente accaduti siano altri. L’uccisione dell’orso ha rappresentato un’offesa al territorio, al nostro lavoro ed al nostro continuo e costante impegno di tutela e salvaguardia dell’ambiente anche per le generazioni future. Crediamo nel lavoro della magistratura e abbiamo ragione di confidare nel suo risultato certi che qualunque sia il verdetto avremmo reso con il nostro intervento un valido apporto onde evitare che tali episodi non possano più ripetersi”- concludono da Pro Natura.

Andrea D’Aurelio

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