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SULMONA – «Prendiamo atto del rinvio e restiamo tranquillamente in attesa dell’udienza di marzo, conservando in pieno il convincimento che verrà fatta giustizia». Questa la reazione dell’avvocato del Wwf Michele Pezone all’indomani del rinvio dell’udienza sul plantigrado ucciso a Pettorano sul Gizio il 12 settembre 2014. Il rinvio è stato disposto ieri a fronte dell’indisponibilità del giudice monocratico Marco Billi, titolare del procedimento penale. Laconico quindi il commento dell’avvocato Pezone mentre la difesa sta valutando se far comparire l’imputato davanti al giudice nella prossima udienza del 13 marzo dove saranno ascoltati tre test citati dalla difesa. Il processo si è aperto lo scorso 7 novembre con la costituzione delle parti civili. Una settimana più tardi si sono presentati davanti al giudice Billi tre testimoni citati dalla Procura della Repubblica di Sulmona mentre il 12 dicembre è stata la volta di tre test delle parti civili. Il 13 marzo è in programma la discussione finale con la deposizione dei test della difesa. In quell’occasione si valuterà se procedere direttamente con la sentenza o far slittare la decisione del giudice in un’altra udienza. L’ultimo responsabile di un atto di bracconaggio nei confronti di un orso d’Abruzzo individuato e processato risale a più di 30 anni fa. Nel frattempo sono stati circa 80, dal 1971, i plantigradi uccisi con armi da fuoco o con il veleno.

Andrea D’Aurelio

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