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SULMONA – La terza integrazione al parere igienico-sanitario è stata notificata proprio ieri quando, stando all’annuncio della Asl, doveva attivarsi il cronoprogramma del trasloco. L’apertura nel nuovo ospedale slitta ancora. E la Regione Abruzzo e l’azienda sanitaria vengono diffidate dal Tribunale per i diritti del Malato. Sembra quasi una “commedia” tutta italiana. Il nuovo corpo ospedaliero è stato inaugurato in pompa magna il 4 dicembre 2018. Quella, in realtà, era solo una presa in consegna nel senso che la ditta ha riconsegnato il cantiere nelle mani della Asl. Poi sono scattate le trafile burocratiche per la messa in funzione. Nel mese di febbraio, quando il nuovo ospedale doveva essere aperto, è stata varata l’istanza per il rilascio del parere igienico-sanitario da parte dell’apposito Dipartimento dell’azienda. Il rilascio c’è stato lo scorso 3 maggio e si sono rese necessarie ben due integrazioni: l’8 maggio e il 15 maggio. Ora gli uffici comunali di Palazzo San Francesco stanno istruendo la pratica per l’autorizzazione all’esercizio. “Ci sono dei tempi tecnici per la burocrazia. Ma noi speriamo questa volta di essere in dirittura d’arrivo”- afferma il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Non si è ancora nelle possibilità di fissare la data dell’apertura, contrariamente a quanto la Asl aveva annunciato nel corso della visita dell’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì. Il trasloco doveva cominciare ieri. E invece no. “Abbiamo atteso con ansia il giorno indicato”- interviene il coordinatore Tdm, Catia Puglielli, che sta predisponendo una diffida da far recapitare ad Asl e Regione. “La Regione aveva promesso di tornare qualora l’apertura non si verificava nei tempi previsti. E per noi i fatti valgono più delle parole. La Regione attivi tutte le procedure. Noi vogliamo avere rassicurazioni e qualche risposta”- conclude l’avvocato.

Andrea D’Aurelio

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