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SULMONA – L’assegnazione era prevista oggi ma l’indirizzo politico per la stipula dei contratti di locazione è arrivato solo ieri dalla Giunta Comunale di Palazzo San Francesco, che con delibera numero 165 di ieri 5 settembre pubblicata sull’Albo Pretorio del sito istituzionale dell’ente, ha stabilito “i canoni di locazione degli alloggi residenziali piano secondo e terzo del fabbricato centro polifunzionale-contratto di Quartiere 1 della zona peep” e ha demandato ai settori primo, secondo e quarto la “stipula dei contratti di locazione, l’assegnazione e la consegna degli alloggi in favore degli aventi diritto della graduatoria definitiva del contratto di quartiere (target giovani coppie e target anziani) interessati e non rinunciatari”. I canoni, che hanno tenuto con il fiato sospeso gli assegnatari, da determinarsi per abitazioni di superficie fino a 70 mq netti calpestabili, oscillano da un minimo di euro 220 e un massimo di euro 340. Per la determinazione delle tariffe è stato calcolato il valore del canone locatizio di partenza di euro 280 per appartamenti fino a 70 m, il proporzionamento per gli alloggi di metratura inferiore a 70 mq e superiori a 64 mq ( 250-260 euro) e la fissazione del canone di locazione di partenza applicabile per gli alloggi di metratura di circa mq 43 ad euro 220. Si arriva quindi alla fine di una lunga trafila che è iniziata il 26 settembre 2011 con l’affidamento dell’esecuzione dei lavori di realizzazione di un Centro polifunzionale comprendente n. 64 alloggi per categorie speciali a seguito di comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il 31 gennaio 2013 veniva approvato il progetto esecutivo. Si arriva all’era Ranalli e il 14 novembre 2014 venivano affidati gli interventi. Nel 2016, con l’era Casini, arrivò il bando ma solo per 15 dei 64 alloggi sono state avviate le procedure di affidamento. Per gli altri ci sarà bisogno di un nuovo avviso pubblico dopo l’esclusione delle offerte da parte della commissione perché non rispondenti ai requisiti. Ma la burocrazia, come avviene del resto in tutto il paese, ha frenato l’entusiasmo. Nove assegnatari hanno rinunciato proprio per le lungaggini e nei prossimi giorni si procederà alla consegna di soli sei alloggi. Anche l’ultima data indicata, quella del 6 settembre 2019 (oggi), non è stata di fatto rispettata. Ma ora è solo una questione di giorni. Il tempo di sottoscrivere i contratti e consegnare materialmente le case. Certo non in tempo record visto che ci sono voluti otto anni. Ed ora si spera che dopo il contratto resti il quartiere. Una zona della città che fra alunni della scuola primaria, Guardia di Finanza e alloggi potrebbe avere nuova linfa vitale.

Andrea D’Aurelio

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