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SULMONA – Un connubio perfetto fra Confraternita e associazione, il bagno di folla che ha fatto da cornice alla corsa, la clemenza del tempo che fortunatamente non è mancata, l’attaccamento alla tradizione tatuata sul braccio, il rientro in patria dei pacentrani sparsi in Italia e nel mondo. Ha centrato il suo obiettivo la 568 edizione della Corsa degli Zingari, vinta dal diciottenne Simone Di Loreto che torna a festeggiare dopo la prima vittoria del 2016. L’anno scorso non ha voluto prendere parte alla corsa per una serie di motivi e il suo ritorno ha premiato gli sforzi e la buona volontà. Si è presentato davanti la Chiesa della Madonna Di Loreto, sembra quasi una combinazione di nomi, con la t-shirt “scusate il ritardo”. “L’anno scorso non ho voluto saperne di correre perché era ancora troppo fresca la ferita. E quest’anno tornare sul Colle Ardinghi è stato davvero difficile. La vera lotta, prima che contro gli avversari, l’ho dovuta sostenere con me stesso e con la paura”- ha esordito il giovane portato sulle spalle per le piazze del paese assieme ad altri quattro Leon Freyne, Leonardo Ultimo, Manuel Marcaurelio e Matteo Lattanzio. Una corsa sentita fino alla fine che ha entusiasmato il pubblico e anche il sindaco di Pacentro Guido Angelilli. “Quest’anno ho visto un’organizzazione perfetta e molta più gente rispetto agli altri anni”, sottolinea il primo cittadino, “ma soprattutto una gara avvincente con i concorrenti che hanno combattuto sia in discesa che in salita dandosi battaglia fino al traguardo. Che la Corsa degli Zingari non debba mai separarsi dalla festa religiosa della Madonna Di Loreto lo ha ricordato il neo Presidente dell’associazione Giuseppe De Chellis, spiegando di aver curato ogni minimo particolare assieme alla confraternita. Un ritorno alle origini e alla collaborazione che solo bene può fare per mantenere intatta una tradizione ormai secolare.

Andrea D’Aurelio

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