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SULMONA – I lunghi applausi quando il feretro è uscito dalla Chiesa, il volo di palloncini bianchi, le musiche preferite che facevano da sottofondo per lenire il dolore, la folla e la commozione di tanti amici. Si è chiuso così questa mattina il funerale di Simone Lotito, il giovane di 22 anni che è morto nei giorni scorsi, stroncato da un brutto male. La città di Sulmona, distrutta dal dolore, si è stretta in unico e forte abbraccio con i familiari, la mamma Luana e il padre Franco, e con i suoi tre fratelli. E’ stato il giorno della commozione e del ricordo con quelle canzoni che Simone amava e che tutti hanno cantato in suo onore per salutarlo per l’ultima volta, sopportando anche l’estremo dolore e la rabbia per il terribile scherzo del destino. Perché se c’è una cosa che Simone ha lasciato è la sua voglia di vivere, di cantare le bellezze della vita. La Chiesa di San Giovanni da Capestrano era stracolma di persone, le stesse che hanno incrociato in più di un’occasione Simone a un concerto piuttosto che a un manifestazione in Teatro. Lui era tecnico della fotografia nei service ed è stato ricordato come colui che illuminava la città, simbolicamente e non solo. Per tre anni ha lottato con la sua malattia. Poi il ricovero presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Sulmona. Il suo cuore alla fine non ce l’ha fatta. I familiari hanno chiesto non fiori ma opere di bene in favore dell’Istituto Regina Elena di Roma, per continuare a sostenere la ricerca e per far rivivere la forza e la tenacia di Simone che ha combattuto a lungo la sua malattia. Tutte doti che sono state ricordate anche in Chiesa nel corso del rito funebre officiato da don Fabio D’Alfonso. Poi la commozione e la musica di sottofondo. Prima “C’è tempo” di Ivano Fossati, la colonna sonora di ogni esperienza umana e poi “Ti fa stare bene” di Caparezza, una delle canzoni preferite di Simone. Un addio in musica perché c’è chi continua a credere che quel sorriso che riusciva a contagiare tutti continuerà a splendere per l’eternità. Ciao Simone.

Andrea D’Aurelio

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