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SULMONA – Gestione area camper, gestione area giochi e pic nic; gestione terminal per autobus turistici, navette, biciclette con pedalata assistita o elettriche; organizzazione aree informative, organizzazione attività operative per il confezionamento di pacchetti turistici ma anche organizzazione di attività di promozione dei luoghi naturalistici con attività accessorie per l’accoglienza e la guida all’escursione o alla visita del territorio. E’ il pacchetto di proposte che è stato presentato al Comune di Sulmona dall’associazione culturale Sulmona Trekking per la gestione del Parco Fluviale “A. Daolio”, tornato alla ribalta della cronaca in vista della stagione estiva. Se il progetto dell’associazione in un primo momento era stato preso in considerazione dagli amministratori di Palazzo San Francesco ora si va verso una gestione che prevede manutenzione di erba, alberi e servizi igienici con le candidature presentate da Cogesa e Saca. Ma Sulmona Trekking ci aveva visto lungo, consapevole del fatto che gestire il polmone verde non significa solo occuparsi della manutenzione ma anche puntare sul marketing e sul turismo per riempire di persone e di iniziative il “contenitore” del Parco Daolio. L’idea dell’associazione Sulmona Trekking prevede essenzialmente due aree di lavoro: il centro di educazione ambientale che propone la riattivazione delle attività del Cea Paolo Barrasso per sviluppare un’azione educativa, di informazione, sensibilizzazione, formazione in materia ambientale, collaborando alla crescita culturale della collettività su cui fondare un rapporto equilibrato con l’ambiente ma anche uno sviluppo turistico eco-sostenibile che punta, fra le altre cose, a un centro operativo per il turismo naturalistico territoriale ma anche alla promozione di pacchetti per il turismo naturalistico, alla Promozione dei nostri luoghi naturalistici; a gestire e diffondere l’informazione culturale del paesaggio, a produrre, organizzare e promuovere spettacoli, manifestazioni, mostre festive, rassegne con l’intendo di far conoscere e promuovere ciò che afferisce la cultura e l’arte. Tutto questo senza tralasciare la gestione ordinaria del parco. “Un progetto che comunque avrebbe consentito la creazione di almeno una decina di posti di lavoro ovviamente cominciando dal volontariato”- spiegano dall’associazione che ha deciso di rendere pubblico il progetto dopo le decisioni adottate dal Comune. Un’iniziativa ambiziosa, come altre che sono arrivate a Palazzo San Francesco, che al momento resta chiusa nel cassetto.

Andrea D’Aurelio

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