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SULMONA – “Il Parco Nazionale della Majella e’ vittima ormai da anni di una situazione organizzativa ai margini della legalita’ che continua a protrarsi senza sosta”. Lo afferma, in una nota la federazione Abruzzo della Usb (Unione sindacale di base). L’USB denuncia con forza “la situazione in cui versa l’Ente parco da tempo e chiede al Ministero dell’Ambiente che cosa ha fatto fino ad ora per contrastare lo sviluppo di questa situazione e quali iniziative intende mettere in campo con la sollecitudine del caso, per porre fine a questo stato di cose”. Secondo L’Usb “la nomina provvisoria a Direttore del Parco, che doveva durare il tempo strettamente necessario per espletare le procedure per la scelta della terna di candidati da sottoporre al Ministro dell’Ambiente, e’ durata invece la bellezza di cinque anni”. Ma l’associazione ricorda anche la recente sentenza del Tar ha giudicato le motivazioni addotte dal Parco ‘infondate, pretestuose e fallaci’ ponendo fine a questo balletto indecente. Il ravvedimento tardivo di ratifica della delibera presidenziale di istituzione del concorso, preso il giorno prima della sentenza del Tar, del Consiglio Direttivo del Parco rende ancora piu’ ridicola la posizione assunta fino ad ora dall’Ente. Ma – prosegue la nota – mentre tutto cio’ avveniva il direttore ‘provvisorio’ in maniera autonoma, immotivata e illegittima, provvedeva a rimuovere il RUP delle procedure concorsuali per la nomina della terna dei candidati al posto di direttore (la responsabile dell’Ufficio legale) assumendo a se’ tale ruolo e prendendo in consegna le buste chiuse contenenti le domande dei concorrenti al bando di direttore. Ci chiediamo a che titolo e a che pro, ma soprattutto quale situazione di conflitto di competenze e di interessi tale decisione ingenera”. L’Usb chiede lumi al Ministro.

Andrea D’Aurelio

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