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SULMONA – Superare l’architetto che si occupa del caso, interessando direttamente la Soprintendenza o, in subordine, passare ai fatti tramite una denuncia. E’ un Bruno Di Masci che non usa mezzi termini quello che, dai banchi dell’assise civica, parla del problema irrisolto del Liceo Classico Ovidio, chiuso dal 6 aprile 2009. Una vergogna tutta italiana e sulmonese che si configura praticamente come caso nazionale. Dopo la presentazione del nuovo progetto da parte del progettista si stanno ancora aspettando i relativi pareri del Genio Civile e della Soprintendenza, necessari per procedere con l’iter amministrativo. Al momento nulla è stato formalizzato ma il diniego della Soprintendenza- come anticipato da questa testata e come conferma Di Masci in Consiglio- è stato annunciato a voce. Un “avvertimento” che non ha nessuna valenza sotto il piano formale per questo Di Masci accelera e minaccia di adire le vie legali. “Per questa scuola non ci ho dormito la notte perché il Liceo Classico deve stare in piazza XX Settembre e deve rappresentare un fiore all’occhiello della città”- interviene Di Masci- “c’è una grande inadempienza dell’architetto della Soprintendenza che ancora non ci risponde rispetto al diniego che lui ha dato a voce. Il mio augurio a chi ha questo tipo di delega è quello di superare l’architetto oppure passare a una denuncia visto che sono passati tre mesi e si deve spiegare il diniego”. Comune e Provincia hanno valutato le soluzioni alternative: tornare al vecchio progetto e spendere i 4,2 milioni di euro in cassa oppure andare avanti con il secondo con la variazione di bilancio della Provincia. Ma il parere della Soprintendenza, come quello del Genio Civile, diventano dirimenti per trovare una via d’uscita.

Andrea D’Aurelio

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