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CASTEL DI SANGRO – Continua a fare acqua da tutte le parti il piano sanitario regionale che si scontra con l’orografia dei territori montani, soprattutto per la gestione dell’emergenze. A Onda Tg è il sindaco di Castel Di Sangro Angelo Caruso a dire la sua sui collegamenti fra gli ospedali nel corso della stagione invernale, caratterizzata da condizioni climatiche avverse. Il caso preso in esame è quello di Alessandra Mosca, la 34 enne di Castel Di Sangro che lo scorso 7 gennaio si è avventurata sull’altopiano delle cinquemiglia, scortata dai mezzi Anas, Protezione Civile di Pettorano Sul Gizio e Vigili del Fuoco, per arrivare all’ospedale di Sulmona dove ha dato alla luce Anna, una bella bimba di 2,7 kg. “I protocolli Stam e Sten per il trasporto neonatale non possono essere univoci e standardizzati”- spiega il primo cittadino Caruso- “è necessario garantire un’assistenza sanitaria per le emergenze in loco altrimenti si mette a repentaglio la vita delle persone”. Per il sindaco di Castel Di Sangro la soluzione più auspicabile in casi di emergenza sarebbe l’ospedale di Isernia anziché quello di Sulmona, vista la distanza. Basti pensare che la 34 enne ha impiegato ben 4 ore per arrivare al nosocomio peligno. “Con questo non voglio dire che bisogna scegliere un ospedale piuttosto che un altro anzi è mia intenzione favorire i collegamenti con Sulmona”- riprende Caruso- “ma è necessario rivedere il sistema di gestione delle emergenze perché al momento non ci sono garanzie”. “In una normale percorribilità si può procedere su Sulmona tranquillamente, ma in situazioni di emergenza il protocollo deve essere diverso e non standardizzato, magari prevedendo personale medico specializzato in loco per garantire la giusta assistenza”- conclude il sindaco.

Andrea D’Aurelio

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