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GORIANO SICOLI – Due persone sono state convocate nella stazione dei Carabinieri di Goriano Sicoli e sentite in via preliminare dopo la morte del giovane pastore della Guinea, Kourouma Ousmane, di 23 anni. Si tratta del proprietario dell’azienda agricola dove è stato rinvenuto il cadavere del pastore e l’affittuario, un uomo originario di Canneto. E’ un atto dovuto quello dei militari che hanno effettuato tutti gli accertamenti del caso, ascoltato le persone informate sui fatti e nelle prossime ore presenteranno una relazione sul tavolo della Procura della Repubblica di Sulmona che ha aperto un’inchiesta per far luce su una vicenda che ha scosso l’intero paese di Goriano. In queste ore le indagini si stanno concentrando sulla posizione lavorativa del giovane per verificare se sussiste un regolare contratto di assunzione come pure Carabinieri e magistratura dovranno accertare le condizioni in cui viveva e lavorava il 23 enne. In quella stanza, ricavata all’interno dell’azienda, il pastore avrebbe acceso un braciere per riscaldarsi e ripararsi dal freddo e aveva a disposizione un fornello, un lavandino, una finestra e una brandina per coricarsi dopo la giornata di lavoro. Di Ousmane ne parlano più ora in paese, da morto. Stando al racconto di chi lo conosceva non si vedeva spesso in giro. Qualche volta si affacciava nei pressi della vicina stazione ferroviaria. Si è appreso che la sera precedente avrebbe accusato un lieve malore tant’è che qualcuno lo avrebbe visto mentre si accasciava a terra e poi si rialzava. Andando a ritroso, nella scorsa settimana, si era fatto accompagnare in ospedale a Sulmona perché non si sentiva bene. Il giovane della Guinea risulta residente a Firenze, dove ha anche un zio, e a Goriano sarebbe arrivato la scorsa estate. I suoi movimenti e la sua storia sono ancora da approfondire.  La salma resta a disposizione della magistratura in attesa dell’esame autoptico che sicuramente potrà fornire qualche dettaglio in più agli investigatori. Per il resto è ancora presto per formulare qualsiasi ipotesi.

Andrea D’Aurelio

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