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SULMONA – E’ stato seppellito oggi pomeriggio nel cimitero di Goriano Sicoli, Ousmane Korouma, il pastore di ventitré anni, originario della Guinea, morto nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ucciso dalle esalazioni di monossido di carbonio di un braciere acceso per riscaldarsi nella stanza accanto alla stalla dove dormiva. Il giovane è stato seppellito secondo il rito musulmano sotto terra. Le spese per l’inumazione sono state divise a metà tra datore di lavoro e Comune di Goriano. Al rito ha preso parte anche un familiare di Ousmane, che lascia moglie e figli nella terra d’origine. Lavorava da qualche tempo a Goriano per mandare ai familiari una parte di quello che riusciva a guadagnare dalla sua attività di pastore. Sulla vicenda la procura di Sulmona ha aperto un fascicolo  per sfruttamento della manodopera che ha portato come conseguenza ad un omicidio colposo. Al momento c’è solo un iscritto nel registro degli indagati. Si tratta del datore di lavoro del pastore, un imprenditore di Canneto residente a Sulmona, che ha rilevato la gestione dell’azienda agricola da un 71 enne di Goriano Sicoli, proprietario della struttura dove lavorava Ousmane Kouruma.  Per Goriano è stato il giorno dello strazio e del dolore.

Andrea D’Aurelio

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