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SULMONA – “Vedano, signora sindaco e signor assessore, ignorare quale sia e in che cosa consista concretamente il proprio patrimonio immobiliare, mancare di rimodularne la destinazione d’uso, dimenticare di poterlo affittare ad esempio alla Regione, in attesa che torni agibile Palazzo Portoghesi per la Biblioteca, ricordarsi d’un tratto che sì, c’é una struttura disponibile, per darla in concessione d’uso gratuito alla Guarda di Finanza perché altrimenti andrebbe via e ancora, più in generale, omettere di rinnovare le concessioni, non procedere agli sfratti dopo le scadenze dei comodati d’uso, non riscuotere gli affitti dei locali e delle strutture… ebbene, dicevamo, questo, a nostro avviso, é un grande indicatore di sterilità amministrativa e depauperamento patrimoniale della comunità”. E’ la controreplica che arriva dagli amici di Beppe Grillo che non hanno digerito né l’uso del termine “populista” e né l’accusa di sterilità amministrativa. “Nel prendere atto della cortese risposta di chiarimento del sindaco Annamaria Casini e dell’assessore fresco di nomina Antonio Angelone, in merito alla questione dello stabile di proprietà comunale adiacente la chiesa di San Giovanni Evangelista, rimaniamo quantomeno incuriositi dalla singolare accusa di “sterilità” con la quale viene liquidata la nostra critica, soprattutto a fronte di una palese sterilità, quella sí nei fatti, derivante alle casse comunali da un mancato introito”- intervengono i pentastellati che aggiungono “spiace registrare nel linguaggio della nostra prima cittadina, un abuso del termine “populista” nei nostri confronti, improntato ad un vezzo superficialmente modaiolo, soprattutto in considerazione che la stessa, nel riferirsi ai suoi concittadini parla sprezzantemente di “gente”, anziché, più rispettosamente di “persone”- concludono gli amici di Beppe Grillo.

Andrea D’Aurelio

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