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SULMONA – “Quelle che il manager Tordera della Asl1 definisce come dichiarazioni fuorvianti, costruite sul nulla, non solo descrivono un fatto oggettivo e non una opinabile e soggettiva ricostruzione, ma evidenziano anche una scelta direttiva sbagliata nel merito e nel metodo”. Il coordinamento della Lega insiste sul caso del paziente obeso operato a Sulmona. Nei giorni scorsi era stato richiesto l’intervento degli ispettori del Ministero ma anche le dimissioni di Tordera rispedite al mittente dal Direttore Generale. Oggi il nuovo affondo. “Nel merito infatti, la Lega Sulmona ha inteso così evidenziare che, nonostante l’esistenza di reparti specializzati in chirurgia ed assistenza bariatrica negli ospedali di primo e secondo livello della provincia dell’Aquila e contermini, la relativa tipologia di paziente sia stata invece indirizzata a una struttura di base (Sulmona) che poteva non essere in grado di soddisfare al meglio esigenze e complicazioni”- insiste il coordinamento- “nel metodo poi, risulta incomprensibile del perché, con tale scelta, si sia evidentemente ordinato di occupare un posto nel reparto di “Rianimazione” e non già nell’inesistente reparto chirurgia “Bariatrica”, senza che ve ne fosse la diretta necessità, ma solo per motivi di resistenza di branda al peso del paziente”. La Lega chiosa con una domanda. “A chi si riferisce il dott. Tordera quando sostiene «che il paziente obeso di cui si parla è stato operato da uno dei nostri chirurghi bariatrici che lavorano all’Ospedale di Sulmona» (?). Dal momento in cui non risulta tale specialità nell’elenco delle disponibilità professionali dei medici assunti e disponibili nella struttura ospedaliera di Sulmona”- conclude il coordinamento.

Andrea D’Aurelio

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