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SULMONA – Si e’ trovato all’improvviso senza lavoro, senza indennita’ di disoccupazione, e con un debito di 854mila euro con l’Agenzia delle Entrate dell’Aquila presso l’ufficio di Sulmona e una ipoteca sulla casa, di cui ignorava l’esistenza. Ha impiegato un anno per far cancellare quel debito, che gli e’ stato imputato per errore, mentre non e’ ancora uscito delle pastoie della burocrazia per cio’ che riguarda l’erogazione della disoccupazione e il prestito richiesto alla Nuova Carichieti tramite la legge antiusura. E’ la storia di Romano Dovilio, di Torre de’ Passeri 54 anni. Secondo quanto riporta l’agenzia Agi, l’uomo è stato licenziato il 7 ottobre 2013 da una societa’ per azioni per riduzione di personale, ha inoltrato la domanda di disoccupazione all’Inps (chiedendo l’erogazione in un’unica soluzione, per un totale di 15mila euro, per aprire una attivita’ tutta sua) ma gli e’ stato risposto che non poteva riceverla per problemi legati alla domanda che ha presentato tramite commercialista e sindacato. E’ riuscito ad avviare una sua attivita’ (e’ un venditore di caffe’) e quando ha chiesto alla banca un fido di 3000 euro ha scoperto che il fido non gli poteva essere concesso perche’ sulla sua posizione c’era un vecchio debito di 854mila euro per il quale, pero’, non ha mai ricevuto alcun avviso o alcuna notifica (e la cui documentazione e’ stata mandata al macero da parte dell’Agenzia delle entrate di Sulmona). Cercando di fare chiarezza su questa vicenda l’uomo ha saputo, ad agosto 2014, che il debito da 854mila euro ha comportato una ipoteca sulla sua casa (iscritta nel 2007) e che il debito (derivante da un accertamento sull’imposta dei redditi del 1998) e’ stato associato al suo nome per un errore anagrafico (la questione riguardava la societa’ per cui lavorava e non lui, che era socio accomandante). Essendo in difficolta’ si e’ rivolto anche alla Coop Credito di Chieti, per ottenere 15mila euro ricorrendo alla legge antiusura, ma la Nuova Carichieti ha bloccato la pratica per due volte consecutive. Ora conta sull’aiuto della Prefettura di Pescara, a cui si e’ rivolto per accedere al progetto Gabbiano Ferito. (Red)

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