SULMONA – La fidanzata lo lascia ma lui non si rassegna fino a tempestarla di messaggi. Due mesi di notifiche e lunghe conversazioni su whatsapp che per le due persone offese, la sua ex e il nuovo fidanzato, sono diventati atteggiamenti vessatori e lesivi. Con l’accusa di atti persecutori un 30 enne di Sulmona, S. C. , è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Sulmona, Giuseppe Ferruccio, a margine dell’udienza preliminare di qualche giorno fa. I fatti risalgono al 2016 anno in cui finisce la storia sentimentale fra l’imputato e la sua ex ragazza. Il giovane di Sulmona non si dà pace e non riesce a immaginare una vita senza di lei che, nel frattempo, inizia una nuova storia. Per due mesi va avanti un tira e molla con una sfilza di messaggi su whatsapp. Dai “ti amo ancoraâ€, la dichiarazione che il giovane avrebbe inviato in continuazione alla sua ex dolce metà fino all’avvertimento per il suo rivale in amore: “lasciala stare. Lei ama meâ€. I due, sentendosi vessati e “perseguitati†dalla serie di messaggi che arrivavano giorno e notte per due mesi di fila, hanno deciso di adire le vie legali per forre fine a quella situazione di imbarazzo e di “torturaâ€. Ora tutti e tre hanno trovato l’equilibrio ma per quei fatti l’inchiesta è andata avanti. E di certo l’era digitale non aiuta a gestire i rapporti conflittuali di cuore. Le persone offese si sarebbero risentite non tanto per il contenuto dei messaggi, che pure è finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura con tanto di conversazioni salvate, ma soprattutto per la frequenza e la continuità nei due mesi presi in esame. Il Gup ha firmato quindi il decreto di rinvio a giudizio, a carico del 30 enne di Sulmona, fissando per il prossimo 18 febbraio la prima udienza dibattimentale.
Andrea D’Aurelio