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PESCASSEROLI – Entra in funzione a pieno regime dopo otto lunghissimi anni il depuratore di Pescasseroli, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il nuovo impianto arriverà a servire nei periodi di maggiore presenza turistica oltre dodicimila abitanti equivalenti tra i comuni di Pescasseroli e Opi, consentendo di migliorare la qualità delle acque del fiume Sangro e del lago di Barrea. Questa mattina è stato il giorno del sopralluogo del Commissario Enrico Rolle e del Vice Presidente della Regione, Emanuele Imprudente accompagnato dalle due consigliere regionali e dal Presidente del cda della Saca, Luigi Di Loreto. La realizzazione del depuratore consentirà l’uscita dell’agglomerato di Pescasseroli dalla procedura d’infrazione comunitaria 85/13, riferita agli scarichi di acque reflue urbane in aree sensibili, per cui l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea. I lavori, per un valore complessivo di 4,1 milioni di euro, sono stati realizzati in un contesto naturale estremamente delicato, protetto dal punto di vista ambientale e paesaggistico, a oltre mille metri sul livello del mare: per questo motivo sono state adottate tutte le migliori soluzioni per minimizzare l’impatto ambientale. L’impianto si sviluppa quasi del tutto al coperto, dunque con un impatto limitato sul paesaggio della piana. Quale misura di mitigazione ambientale e paesaggistica, espressamente richiesta dal Commissario, è stata prevista una mascheratura vegetale della parte esterna del depuratore, attraverso la piantumazione di diverse varietà di specie arboree autoctone, di concerto con l’ente Parco. La tecnologia utilizzata è quella di bio-trattamento a membrana: i reflui, dopo i passaggi preliminari e l’ossidazione, vengono sottoposti a ultrafiltrazione con membrane che consentono l’abbattimento di tutti gli inquinanti. Questa tecnica consente anche di ridurre i volumi del comparto biologico, quindi anche gli spazi degli impianti stessi. Il depuratore si dota di due linee, una per le acque nere e l’altra per le acque meteoriche, consentendo il rilascio nel Sangro di acque di alta qualità, con caratteristiche notevolmente inferiori ai valori limite previsti dalle norme di settore. E’ stato progettato per funzionare in maniera modulare rispetto al carico, trattandosi di località scelte da migliaia di turisti specie nelle stagioni invernali ed estive, ma anche nei fine settimana nel corso dell’anno, con conseguenti punte di presenze e di carico da depurare.  Il collettore fognario, lungo un chilometro, che collega la rete al nuovo impianto si sviluppa esclusivamente sulla strada, senza ulteriore consumo di suolo. Due impianti di sollevamento addurranno entro fine 2019 all’impianto anche i liquami provenienti da Opi.  Attenzione è stata riservata anche al controllo degli odori, con il trattamento dell’aria proveniente dalla linea fanghi e dai pretrattamenti. Assieme alla struttura commissariale, i soggetti istituzionalmente coinvolti sono stati la Regione Abruzzo, l’ARTA, la Provincia di L’Aquila, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, i Comuni di Pescasseroli e Opi, l’EGATO Peligno, l’ERSI, la Soprintendenza Archeologica, la stazione appaltante e soggetto gestore SACA, la Fondazione Sipari di Pescasseroli proprietaria dell’area. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Ricci Guido Srl. (Red)

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